Una morte da pazzi

Una morte da pazzi 

di Elena Piccardo

 

 

 

 

Correva l’Anno 1930 e nel manicomio che si affaccia sull’oceano si era da poco consumato un terribile fatto di sangue, sul quale il detective Mc.Cloud, era stato chiamato ad indagare.

L’investigatore, non convinto che si trattasse di un semplice incidente, studiò ogni dettaglio del cadavere: si trattava evidentemente di una giovane paziente che un inserviente sotto shock chiamò Cristina, il suo cranio  era solcato da una profonda ferita dalla quale grondava copiosamente del sangue rosso, il suo corpo giaceva in una posizione scomposta e un dito teso sembrava indicare una finestra aperta ma comunque protetta da robuste sbarre di ferro. Le finestre per l’appunto furono le prime ad essere analizzate, ma fatto salvo per qualche impronta, di un piccolo animale sulla soglia impolverata, nulla era fuori posto e tutto faceva pensare che Cristina fosse morta inseguito ad una tragica caduta dalle scale di legno poco distanti.

Contemporaneamente, in un angolo della stanza, due fantasmi conversavano.

«Lasci che le dia il benvenuto nella sua nuova vita. Io sono lo schizofrenico Jack e sarò lieto di illustrarle le gioie della sua nuova condizione.»

«Piacere Cristina» replicò lei leggermente confusa e stringendo la mano dello spettro.

«Devo ammettere che la sua è stata proprio una brutta morte e chissà se quel poliziotto riuscirà a capire come si sono svolti i fatti?»

Cristina con la rassegnazione di chi in vita non è mai stato preso sul serio, scrollò le spalle e laconicamente disse: «lo spero ardentemente poiché sarebbe più facile dare la colpa al mio autolesionismo piuttosto che spremersi le meningi per capire chi mi ha tolto la vita.»

«Mi permetta di porle ancora una domanda Cristina: cosa ci faceva in giro per il manicomio a quest’ ora della notte? Non lo sa che ci sono i fantasmi? E poi… come è riuscita ad uscire dalla sua stanza?»

«Dopo tanti anni qui dentro conosco ogni via di fuga ma per mia sfortuna sono anche agorafobica. Per questo motivo non sono mai riuscita a varcare il portone per il mondo esterno. Comunque soffro anche d’insonnia e quando non riesco a dormire vago in balia dei miei pensieri fino al sorgere del sole.»

Mc.Cloud chiese a un infermiere se qualcuno avesse assistito al delitto e al suo cospetto fu condotto un ragazzone con un profondo deficit cognitivo. Nonostante l’investigatore cercasse con ogni mezzo a disposizione di estorcere importanti indizi dal possibile sospettato, egli sembrava vivere in un  universo parallelo. Malgrado ciò, a modo suo, emettendo strani suoni, indicò il cadavere sadicamente sbudellato di un topolino. Mc.Cloud studiò il povero animaletto e notò che era stato divorato soltanto per metà e il suo assassino aveva preferito consumare solo le interiora dello sfortunato topo.

L’investigatore rivolse pensoso lo sguardo verso la finestra aperta, misurò con gli occhi lo spazio tra  le sbarre e poi si chiese il perché solo una tra tutte era spalancata? Forse era stata lasciata aperta per una distrazione? Molto probabile. Qualcosa però iniziò a solleticare l’intuito dell’uomo quindi seguendo la sua intuizione, Mc.Cloud con passo lento salì le scale notando dei graffi sottili sul corrimano di legno e alla fine, proprio sull’ultimo gradino, trovò dei peli di media lunghezza un po’ bianchi e alcuni neri. L’investigatore sembrò illuminarsi di una profonda consapevolezza così con tono solenne, rivolto ai poliziotti presenti, esclamò: «Fermi tutti! Penso che ci troviamo di fronte ad un caso di omicidio involontario, un incidente non del tutto casuale e credo, che il nostro assassino  abbia lasciato dietro di sé alcune tracce! Dunque la dinamica è questa: Cristina, distrattamente, deve essere inciampata sul nostro killer che a sua volta sostava sonnecchiando sull’ultimo gradino della scalinata. La donna non ha nemmeno avuto il tempo per evitare la catastrofe così ha perso l’equilibrio, è inevitabilmente caduta ed è morta. Ora vi rivelerò chi dovete cercare perché probabilmente il nostro omicida è ancora nei paraggi. Lui è….

 

 

 

Pubblicato da imparardinaggio

Ciao a tutti amici del verde e del giardinaggio, ho creato questo blog per condividere la mia smisurata passione per questo mondo meraviglio e spero di poter trasmettere queste mie grandi emozioni con voi